Stefano Aloe

Angelo De Gubernatis e il mondo slavo (Cap. 2.4. Louis Leger)

Angelo De Gubernatis e il mondo slavo . Gli esordi della slavistica italiana nei libri, nelle riviste e nell'epistolario di un pioniere (1865-1913) . Studi slavi e baltici. Dipartimento di linguistica. Università degli Studi di Pisa, N. 1 - 2000 Nuova Serie, Collana di studi e strumenti didattici diretta da Giuseppe Dell'Agata, Pietro U. Dini, Stefano Garzonio, Pisa: Tipografia Editrice Pisana, 2000.



II,4 Louis Leger

Il progetto più importante concepito da De Gubernatis nell'ambito della slavistica è legato alla collaborazione di Louis Leger (o Léger, 1843-1923) alla «Rivista europea». Leger è il fondatore della russistica francese: prima di lui la slavistica in Francia aveva a disposizione solo la cattedra parigina creata al Collège de France per le lezioni di Adam Mickiewicz. Questa cattedra era poi passata al suo discepolo Cyprien Robert[1] e, dal 1857, al polacco Aleksander Chodźko, maestro di Leger; ma per forza di cose, l'insegnamento al Collège de France era in buona parte limitato alla polonistica, mentre non era per niente tenuta in considerazione la russistica; a Leger si deve, appunto, la creazione della prima cattedra di lingua russa (École des langues orientales, 1877) e l'avvio degli studi sulla letteratura e sulla storia russa in Francia. Nel 1885 Leger ereditò la cattedra di lingue e letterature slave al Collège de France.[2]

Il profilo di Leger è assai interessante e sotto vari aspetti analogo a quello di De Gubernatis: entrambi furono pionieri della slavistica in paesi tendenzialmente ostili alla Russia e indifferenti alle altre nazioni slave (eccezion fatta per la Polonia).[3] Gli interessi di Leger, come quelli di De Gubernatis, spaziarono in diversi campi; Leger si limitò comunque al mondo slavo. Attivissimo, entusiasta, prolifico saggista, Leger, come De Gubernatis, privilegiò un approccio divulgativo rispetto a quello strettamente scientifico, l'estensione rispetto alla profondità; tuttavia, la sua produzione comprende anche studi filologici assai impegnativi.[4]

Sin dal 1868, anno della sua tesi di dottorato,[5] Leger si era battuto per l'istituzione di insegnamenti di russistica in Francia, cozzando contro un muro di disinteresse e ostilità da parte delle istituzioni. In mancanza di una cattedra, il giovane slavista francese dedicava grandi sforzi all'attività pubblicistica e collaborava a numerose riviste, francesi e non. Questo gli permise di viaggiare per tutta la Slavia, di apprendere tutte le più importanti lingue slave (polacco, ceco, serbocroato, russo, bulgaro) e di entrare in diretto contatto con le varie realtà culturali e politiche dell'est europeo. Tra il 1871 e il 1872 visse a Praga, dove fu redattore di una rivista di lingua francese. Nella primavera del 1872 fu mandato in missione ufficiale in Russia, dove intensificò gli sforzi per creare dei legami culturali e diplomatici franco-russi. In quell'occasione conobbe, fra gli altri, Fëdor Buslaev e Izmail Sreznevskij, che prese in grande simpatia il giovane slavista.[6]

La collaborazione di Leger alla «Rivista europea» cominciò nel 1873 e durò fino a quando lo stesso De Gubernatis abbandonò la rivista. Dalle lettere di Leger a De Gubernatis non è possibile sapere con certezza come essi si fossero conosciuti; d'altra parte, i due avevano conoscenze in comune come Drahomanov e Buslaev, e forse proprio quest'ultimo li mise in contatto. Leger era in grado di apportare notizie fresche e precise su tutti i paesi slavi, cosa di cui De Gubernatis comprese il valore. Anche Leger aveva interesse a entrare in contatto con la «Rivista europea»: come si è visto, essa aveva concesso sin dall'inizio notevole spazio alla Slavia, con articoli e rubriche e un certo numero di collaboratori più o meno fedeli, cosa che la rendeva forse unica nel panorama europeo meridionale. Con Leger l'informazione slavistica della rivista si faceva completa e di alto livello.

La collaborazione ebbe avvio dopo che la «Rivista europea» recensì benevolmente un libro di Leger, Le Monde Slave (Paris, 1873). La recensione, anonima, è opera di De Gubernatis, che si mostra assai informato sulla situazione della slavistica in Francia:

    Il signor Leger è, crediamo, il solo francese che conosca in Francia le lingue e le letterature Slave e che se ne occupi. I polacchi Mickwics [sic] e Chodzko hanno primi coi loro corsi eloquenti fatti a Parigi aperto alla Francia le porte del mondo letterario slavo; il Leger vi è entrato risolutamente e ne ha percorso quasi tutto il campo.[7]

De Gubernatis riconosce in Leger la sua stessa simpatia per i popoli slavi, "de' quali, del resto, i soli a dir male restano finquì quelli che non li conoscono"; fra i popoli latini e quelli slavi esisterebbero poi delle affinità che li portano alla "famigliarità". De Gubernatis si permette però di entrare in discussione con una affermazione di Leger riguardo alla lingua russa, a riprova della sua intimità relativamente stretta con il russo:

    il Leger ci perdonerà se non possiamo ammettere la sua sentenza che la pronuncia del russo sia capricciosa, anzi che i suoi "caprices rappellent ceux de l'anglais"; una tale affermazione ci sembra poco esatta; ché il russo precisamente, conservando gran numero d'elementi vocalici può meglio di altre lingue europee determinare la sua pronuncia; quanto agli scambi frequenti fra o e a, fra e ed i, essi provengono da sole eufoniche varietà dialettali contadinesche, delle quali la scrittura, evidentemente di origine popolare in Russia, ha tenuto conto, e che la pronuncia cittadinesca ha invece studiosamente evitate, ritardando così il decadimento d'una lingua che fra tutte le europee, dalla lituanica in fuori, ci presenta nella sua fonetica maggiori caratteri primitivi.[8]

In chiusura della recensione, che fondamentalmente elogia il libro e l'autore, ma non ci informa sul contenuto, De Gubernatis inserisce l'augurio che Leger scriva altri libri del genere, in modo che raggiungano non solo francesi e italiani, ma anche "quanti slavi, scossa quella loro certa inerzia che li rende indifferenti, ambiscono che nome slavo sia onorato in occidente".[9] Nello stesso fascicolo della «Rivista» trova spazio anche un brano tratto dal libro di Leger: si tratta di un paio di pagine del saggio Le drame moderne en Russie, in cui però si riferisce del teatro serbo; in effetti, il brano è inserito tra le "Notizie letterarie straniere" alla voce "Serbia".[10]

Leger ricevette da De Gubernatis il fascicolo della «Rivista europea» con la recensione generosa al proprio libro e scrisse una lettera di ringraziamento da cui risulta che egli già in precedenza aveva notato la rivista e che ne conosceva indirettamente anche il direttore:

    Paris, 20 Août [1873]

    30 Quai d'Orléans

    Monsieur,

    Je reçois au retour d'un voyage en Angleterre la Rivista Europea que vous avez eu l'amabilité de m'envoyer.

    Veuillez agréer tous mes remerciements pour cet envoi et pour le bienveillant article que vous avez consacré à mon livre. Votre revue est à l'heure qu'il est la plus complète des pays latins et je la lis avec grand intérêt. J'ai souvent sur le mouvement littéraire des pays slaves des Notizie letterarie que je perds faute de trouver en France un journal sérieux où les publier, S'il pouvait vous être agréable d'en profiter, je les mettrais volontier à votre disposition.

    J'ai eu l'occasion d'annoncer votre Zoological Myth. dans le Journal du Minist. de la Instruction publique de Saint Pétersbourg dont je suis ici le correspondant. Vous trouverez aussi prochainement quelques lignes sur la Rivista à propos du travail de M. Dr. (Ukraino) dans la Revue Critique.[11]

    Merci encore, cher Monsieur

          et veuillez me croire,

    Votre bien dévoué serviteur

    L.Leger[12]

Insomma, Leger prospetta una collaborazione su vari livelli: da un lato c'è lo scambio di favori attraverso le recensioni, per entrambi un buon mezzo per pubblicizzare i propri lavori in ambito europeo; dall'altro lato, la concreta partecipazione di Leger alla «Rivista europea» può contribuire a intensificarne il taglio filoslavo. De Gubernatis accetta la proposta dello studioso francese, che con la lettera successiva invia, a mo' d'esempio, delle "Notizie":

    Paris 15 Sept. 73.

    Ci joint, Monsieur, à la hâte quelques Notizie.[13] J'ai reçu la Revue et je vous en remercie. Je pourrais vous en adresser chaque mois plusieurs pages, car j'ai chez moi des masses de matériaux; mais je croindrais d'abuser de la Rivista.

    J'ai eu l'occasion de dire q.qs. mots de Zool. Myth. dans la Revue de Deux Mondes du 1er Sept. [...] Veuillez croire, Monsieur à mes meilleurs sentiments de confraternité littéraire.

    L.Leger[14]

Così, a partire dall'ottobre 1873 le "Notizie letterarie slave" appaiono quasi in ogni numero della «Rivista europea», a conferma dell'abbondanza di materiale e di idee di Leger. Nel fascicolo di ottobre si parla di Valtazar Bogišić, professore di diritto ad Odessa, che è stato chiamato a redigere il nuovo codice giuridico del Montenegro; si annuncia la seconda edizione della Geschichte der Literatur der Südslaven di Pavel Josef Šafárik ("Cet ouvrage n'est malheureusement qu'une compilation de renseignements biographiques et bibliographiques");[15] e sullo stesso tema hanno scritto anche Vatroslav Jagić e Stojan Novaković; a Pietroburgo è apparso a colmare un vuoto il dizionario enciclopedico russo diretto da Il'ja Berezin, e Leger coglie l'occasione per ricordare le uniche opere analoghe già esistenti nei paesi slavi, l'enciclopedia polacca e quella ceca; infine, si segnalano gli scritti sulla Russia della «Revue des deux mondes» e l'uscita dell'annuario letterario polacco. Le prime "Notizie" soddisfarono De Gubernatis, che accettò con entusiasmo l'idea di una rubrica fissa curata da Leger. Anzi, egli si spinse ancora oltre: a pochi giorni dalla seconda lettera, Leger ne inviò un'altra in risposta a quella, a me sconosciuta,[ 16] di De Gubernatis; il direttore della «Rivista europea», a giudicare dalla risposta di Leger, aveva formulato di slancio un'ipotesi ben più complessa e azzardata. Scrive Leger:

    24 Sept. 73

    30 Quai d'Orléans

    Monsieur,

    Je suis très sensible à l'offre aimable que vous me faites de collaborer plus largement à la Rivista. Je pense qu'il est important qu'il y ait en Europe une Revue vraiment européenne et qu'il y a une grande lacune à combler. J'accepte donc en principe l'idée d'une feuille mensuelle spécialement consacrée aux slavica. Elle serait remplie de notices historiques, bibliographiques, nécrologiques etc. ayant pour point de départ l'actualité et absolument étrangères à la politique. J'ai sous les mains déjà une grande partie des matériaux; mais vu l'inerzia slava dont vous parliez l'autre jour je me verrais contraint de faire venir à mes frais certains journaux ou livres, d'entretenir une correspondance double ou triple de celle que j'entretiens déjà. Bref j'aurai chaque mois un débotté assez considerable.

    D'autre part, faire un tirage à part que l'on s'engagerait à livrer tous les mois me semble en peu téméraire pour débuter. Il faudrait je pense attendre que notre œuvre eut acquis une certaine notoriété; avec les relations cosmopolites que nous entretenons tous deux cette notoriété ne tarderait sans doute pas à venir et peut être vaudrait elle quelques nouveaux abonnements à la Revue.

    Je vis de ma plume; l'état n'ayant point en ce moment de chaire à mes donner à Paris (et je ne veux point aller dans nos facultés de province) le travail que je m'imposérais pour la Rivista m'obligerait à renoncer à certains autres travaux, moins honorables, peut être, mais plus lucratifs.

    Je vous proposerais donc de renoncer pour le moment à l'idée du tirage à part pour moi; si vous voulez l'essayer plus tard vedremmo; pour le moment, je préférrais une indennité qui me permettrait de couvrir le frais que je serais obligé de m'imposer. Je sais cher Monsieur que les conditions des recueils périodiques ne sont pas encore aussi bonnes en Italie qu'elles peuvent l'être chez nous; aussi je vous laisse absolument juge de déterminer le quantum que vous estimerez convenable. Il s'agit moins pour moi d'honoraires, que de compensation pour des frais nouveaux. Si plus tard nous faisons un tirage à part la Rivista en aurait directement le profit.

    Je serais charmé, Monsieur que nous arriverons à nous entendre. En attendant votre réponse permettez moi de vous adresser une photographie slave (elle vient de Prague)

    de Votre bien dévoué serviteur

    L.Leger

    Je serais charmé de recevoir un jour la votre en échange.[17]

Le informazioni che desumiamo da questa lettera sono dunque di enorme interesse: si tratta del primo tentativo di pubblicare una rivista di slavistica in Italia! Nel 1873!

Il tentativo, è evidente, non si concretizzò; vediamone il perché. Parte dei motivi è già presente nella lettera: l'iniziativa richiede contatti capillari con altre riviste e altri studiosi per poter essere aggiornati sulle realtà culturali dei paesi slavi; inoltre, una pubblicazione autonoma ha bisogno di una certa pubblicità e di una base di pubblico per sopravvivere.

L'importanza di queste lettere inedite è considerevole, visto che di tale progetto finora non si era mai saputo nulla; alla luce di quest'idea va riletta la sezione slava della «Rivista europea» come un vero e proprio embrione di rivista slavistica, e ciò dovrebbe contribuire a rivalutare decisivamente l'attività di De Gubernatis in questo campo. Alla fine del 1873 egli è infervorato in un progetto dalle molte incognite; Leger è molto interessato, anche se vede con maggiore acume i problemi e le difficoltà che lo possono ostacolare. Le lettere si inseguono a distanza di pochi giorni le une dalle altre. Già il 6 ottobre Leger risponde all'ennesima missiva di De Gubernatis; egli sembra perfino un po' imbarazzato di fronte all'entusiasmo del professore italiano, ma ne condivide ormai lo scopo e lo asseconda nella pianificazione dei dettagli:

    Paris 6 Octobre 73

    Je ne puis qu'être très sensible, cher Monsieur, à votre aimable insistance. Il m'est bien difficile de savoir si jamais je pourrai aller vivre à Florence, mais à defaut d'un cours régulier j'y ferais volontiers une série de conférences sur la matière slave. Je me propose depuis longtemps d'en faire quelques séries dans différentes villes de l'Europe. C'est d'ailleurs une question dont nous pourrons recauser tout à loisir.[18]

    Je veux donc pour vous être agréable essayer à partir du 1[er] Décembre prochain une revue mensuelle d'une feuille par mois. Je vous prie de me donner un caractère assez large; car il me semble que celui des Notizie mange énormément de manuscrit.

    Je ne m'engage pas à être complet; car souvent les documents me font défaut. Inerzia slava! Maintenant si vous jugez utile de faire le tirage à part à 100 exemplaires, vous pourriez m'en envoyer 10 pour moi et vendre les autres à 1 fr.-près par ex. Ou bien encore organiser des souscriptions pour 6 fascicules au prix de 6 fr. Je vous laisse libre d'arranger la chose comme vous l'entendrez.

    Vous m'obligerez beaucoup de me faire envoyer la Bibliotheka Warszawska[19] et généralement tous les documents slaves que pourraient vous parvenir.

    Vous pouvez mettre dans la Rivista de Novembre une note annonçante ma collaboration et priant de m'adresser les lettres et les renseignements, livres, etc... à M. Louis Leger, Docteur ès Lettres, 30 quai d'Orléans, Paris. Il est probable que je ne vous enverrai rien pour le mois de Novembre; en revanche je réunirai des matériaux pour que Décembre soit aussi complet que possible.

    En attendant de vos nouvelles, je vous envoie cher Monsieur, tous mes remerciements pour votre photographie et mes meilleurs souhaits pour le succès de vos travaux.

    L.Leger[20]

Il progetto sembra pronto per la realizzazione: una rivista assai snella (un foglio di stampa), da pubblicare a parte oppure come sezione interna alla «Rivista europea»; l'idea prudente, condivisa da Leger o forse da lui stesso avanzata, di sperimentare una tiratura limitata, permetterebbe di valutare la ricettività della nuova rivista che, essendo specialistica in un settore del tutto vergine, non può far conto su un pubblico già formato di conoscitori della materia. Di certo, De Gubernatis e Leger avevano in mente una diffusione europea più che nazionale, ma in ogni caso sono evidenti le difficoltà che la rivista avrebbe incontrato per affermarsi. Nell'Europa occidentale la slavistica era oggetto di studi regolari di livello accademico soltanto a Vienna, Praga, Berlino, Breslavia e pochi altri centri dell'area mitteleuropea,[21] dove un foglio in italiano difficilmente avrebbe potuto destare particolare interesse. Ad un livello divulgativo, invece, la rivista avrebbe forse potuto contare sulla curiosità per le novità, sul fascino dell'esotico, sulla simpatia o l'interesse per determinati popoli slavi; ma è difficile immaginare che questi o altri fattori fossero sufficienti per creare un pubblico abbastanza nutrito per garantirle la sopravvivenza: la storia e le letterature slave erano, di fatto, ancora semisconosciute. Quindi, il progetto di De Gubernatis appare assai prematuro, seppure stimolante. Purtroppo, non sapremo mai quali sarebbero stati gli effetti e le reazioni concrete alla pubblicazione di questa rivista, visto che essa non vide mai la luce. Quale motivo bloccò la pubblicazione, quando essa sembrava già imminente? La causa principale consiste in un importante cambiamento nella vita di Leger. Alla fine del 1873 egli riuscì finalmente ad ottenere l'affidamento di un corso di "lingue slave orientali" (ovvero serbo e russo) all'École des langues orientales, il primo del genere in Francia; il corso venne aperto a dicembre e Leger poté dunque cominciare la propria carriera accademica, vera meta dei suoi sforzi. Nel novembre del 1873 Leger già frena gli entusiasmi di De Gubernatis dichiarandosi non pronto per la nuova rivista:

    [Paris, novembre 1873]

    Ci joint, cher Monsieur,

    quelques Notizie que je vous envoie à la hâte. Je n'ai pas reçu la Rivista europea du 1[er ] Octobre, de sorte qu'ignorant ce que j'y ai dit, j'ai crainte de me répéter.

    Je vous serai obligé de vouloir bien me la faire envoyer.

    N'annoncez rien dans la Rivista sur notre projet de revue slave je suis trop occupé d'une part j'ai de l'autre trop peu de temps et pas assez matériaux pour remplir une feuille mensuellement. Sans doute je pourrais donner des articles étendus; mais comme j'ai ici une foule de Revues et journaux qui m'en demandent, je me ferais réellement du tort à moi même.

    J'ai appris avec plaisir qu'est Mon ami Regnaud [22] qu'il prépare la traduction de votre volume.[23] Je lui souhaite d'avance bon succès.

    Bien à vous, cher Monsieur,

    L.Leger[24]

Nella lettera successiva, Leger annuncia l'apertura del suo primo corso all'École:

    Paris 30 quai d'Orléans

    [dicembre 1873]

    Cher Monsieur,

    Je n'ai pas reçu la Rivista du 1[er] Novembre; je compte sur votre obligeance pour la faire envoyer. Je viens d'ouvrir mon cours de langue russe et serbe et j'ai été fort occupé: au lieu de Notizie je vous adresse le numero de la Revue Politique où j'ai donné un compte rendu détaillé du Congrès de Kiev.[25] Reproduisez en tout ou parts (en citant la source) c'est je crois très intéressant. [...].

    L.Leger[26]

Con questo, la rivista slava di De Gubernatis rimane un progetto effimero, basato sul lavoro e la disponibilità di una persona sola, Louis Leger, e quindi debole in partenza. Probabilmente, lo stesso De Gubernatis se ne rese conto, visto che non insisté oltre. Comunque, l'apporto di Leger alla «Rivista europea» continuò piuttosto regolarmente, con alcune pause e ritardi dovuti ai suoi numerosi e variegati impegni. In queste situazioni, De Gubernatis aveva generalmente pronte delle notizie di riserva, visto che la rubrica di Leger si prestava ad essere integrata con contributi abbastanza frequenti di Artur Wołyński (limitati alla sfera polacca) e di V.V. (probabilmente lo storico Vladimir Vel'jaminov-Zernov, imparentato ai Bezobrazovy e conoscente di De Gubernatis) per la sfera russa; episodicamente nelle "Notizie" trovarono spazio anche M.D. (Michail Drahomanov), Boris Pavlovič e J.K. (probabilmente sta per Jacques Khanikoff). Lo stesso De Gubernatis contribuiva anonimamente alla rubrica.

Le "Notizie" di Leger svariano su tutti i versanti della Slavia, senza trascurarne alcuno; esse presentano solitamente informazioni bibliografiche, biografiche, sintetiche panoramiche della situazione culturale di questo o quel paese, novità dal mondo della slavistica, ecc. Il lettore veniva in tal modo aggiornato sull'attività delle accademie, delle università, delle riviste e degli studiosi di slavistica. Leger dava parecchio risalto alle notizie di attualità, sottolineando in tal modo la vivacità dell'ambiente slavistico. A rileggerle oggi, le "Notizie" sono un interessante cartina di tornasole della storia, per così dire, "quotidiana" della slavistica negli anni 1873-76. Traggo qualche esempio dalle "Notizie" più significative. Le "Notizie" del novembre 1873 sono dedicate in buona parte all'università di Varsavia:

    Il est à remarquer que le gouvernement russe paraît résolu à faire de Varsovie le centre des études slaves dans son empire. L'université de cette ville possède une chaire d'histoire slave, occupé par M. Makouchev, une chaire d'archéologie slave, ocupé par un tchéque, M. Perwolf, une chaire de dialectes slaves occupé par un autre tchéque, M. Jezbera. En revanche, l'université de Varsovie n'a point de chaire pour la littérature polonaise.[27]

Le "Notizie" di dicembre, fra le altre cose, polemizzano con il nazionalismo eccessivo della «Biblioteka Warszawska» e ci informano sull'attività dell'università di Copenhagen, definita come una delle più avanzate d'Europa negli studi slavistici grazie all'opera del professor Smith, traduttore al danese della Cronica Nestoris; Leger riporta persino il programma del corso di Smith.[28] Come ho detto, Leger non trascura alcun versante del mondo slavo; nel fascicolo di giugno del 1874 viene descritta l'attività della Maćica soraba, presieduta da Jan Arnošt Smoler (Johann Ernst Schmaler), redattore della "Gazzetta serba" e a suo tempo del «Centralblatt für Slavische Literatur und Bibliographie». Segue una bibliografia sommaria delle opere di Smoler.[29]

In altra occasione, Leger fornisce qualche nozione sul dialetto resiano, studiato da Jan Baudouin de Courtenay:

    M. Baudouin de Courtenay, professeur de philologie à l'Université de Kazan, vient de publier à Saint-Pétersbourg un essai sur la phonetique du patois rezanien. Les Rézaniens sont une population slovène habitant les bords de l'Isonzo et dont le langage offre quelques particularités intéressantes. M. Beaudouin de Courtenay a joint à cette publication (en langue russe) un cathéchisme en patois rézanien avec un vocabulaire et une grammaire.[30]

Le "Notizie" annunciano talora la perdita di eminenti personaggi del mondo slavo; è il caso di "Janko Schafarik, neveu du celèbre slaviste, sénateur et ancien président de la Societé de littérature serbe";[31] è il caso dello storico ceco František Palacký e del drammaturgo polacco Aleksander Fredro.[32]

Queste, in sintesi, le "Notizie slave" di Louis Leger. Tornando all'epistolario, vi si riscontra una lunga interruzione: dopo l'intenso scambio della fine del 1873, per tutto il 1874 non si hanno lettere dello slavista francese, che si limita a spedire appena può le sue "Notizie". Solo nel dicembre del 1874 appare una sua nuova lettera:

    Paris 30 quai d'Orléans

    6 Décembre 1874

    Cher Monsieur,

    Je me reproche souvent d'écrire si peu à la Rivista. Peut être me donnerez-vous aujourd'hui l'occasion de réparer ma négligence.

    Le gouvernement m'a ouvert cette année à l'École des Langues Orientales une chaire de langues slaves. J'enseigne le Russe et le Serbe. Vous serait-il agréable de publier en guise de Notizie slave ma leçon d'ouverture. Elle renferme quelques faits intéressants. D'autre part, pourrait on en avoir ensuite des tirages à part et à quelles conditions?

    Toutefois, cher Monsieur, il serait possible que ma leçon rédigée au point de vue exclusivement français ne convint pas à un recueil italien et cosmopolite comme le votre. Dans ce cas je vous serais obligé de vouloir bien me renvoyer les manuscrits en me tenant compte des frais de port. Si vous l'imprimerez, comme c'est un morceau de longue haleine, il serait utile je crois de m'adresser les épreuves [...].

    L.Leger[33]

De Gubernatis acconsentì volentieri a pubblicare la lezione di Leger, che apparve nel primo fascicolo del 1875 della «Rivista europea» con il dovuto risalto all'occasione e all'attività dell'École des Langues Orientales.[34] Una breve nota redazionale sottolineava la possibilità di seguire anche in Italia l'esempio francese:

    Nel pubblicarlo, noi facciamo voto perché l'Italia non tardi ad imitar l'esempio della Francia e trovi pure un insegnante che possa emular degnamente fra noi i nobili sforzi dello slavista francese per divulgare la conoscenza della lingua, della letteratura e della vita russa.[35]

Per il suo carattere introduttivo, la lezione di Leger si limita ad osservazioni molto generali sulla lingua e sulla cultura russa. Nel secolo dei nazionalismi, lo studioso francese dimostra di avere una visione ben più aperta e avanza una critica molto lucida ai pregiudizi razziali:

    La Russie est l'état slave par excellence. Sans doute les événements ont influé sur son caractère national; le slavisme primitif s'est mélangé peu à peu d'éléments byzantins, tartares, allemands. C'est là un phénomêne qui s'est produit chez tous les peuples; les idéalistes ou le poètes peuvent seuls réver l'existence de races pures.[36]

La lezione non presentava altri spunti dello stesso valore, limitandosi a fornire una veloce infarinatura sulla Russia, ma richiamò l'attenzione di Pëtr Boborykin, che in una lettera a De Gubernatis rammentava di aver visto Leger alcuni anni prima a Parigi:

    Provai una vera soddisfazione morale nel leggere la lezione del Signor Léger sulla lingua e letteratura russa. Lo vidi, sette anni or sono, a Parigi, alcune volte, al corso che dava il professore Chodzko[37] nel „Collège de France“, ma non ebbi l'onore di fare di colui personale conoscenza. A quell'epoca il Léger parlava già assai bene il polacco e studiava attentamente il russo. [...]. La sua „Lezione“ dimostra uno studio serio del nostro movimento intellettuale, benché vi siano insinuate alcune inesattezze che mi permetterò forse, in avvenire di segnalare all'autore.[38]

Anche il 1875 è un anno denso di impegni per Leger che, fra le altre cose, pubblica un volume di Études slaves[39] e conta sulla «Rivista europea» per ricevere pubblicità: "Voudriez vous y ajouter que l'auteur des Notizie a en ce moment sous presse pour faire suite au Monde slave un volume d'Études slaves qui va paraître très prochainement".[40] Lo slavista francese fa grande affidamento sul prestigio della «Rivista» e confida nell'interesse dei suoi abbonati per gli studi slavi; perciò, all'uscita del libro, egli prega nuovamente De Gubernatis di recensirlo sulla sua rivista, "afin que le compte rendu tombe sous les yeux des personnes compétentes".[41] Questo dimostra la fiducia di Leger nelle possibilità divulgative della «Rivista europea» riguardo alla slavistica, e spiega il suo entusiasmo di collaboratore, sempre preoccupato che le "Notizie" non siano abbastanza ricche e approfondite. Con la sua convinzione, egli risultava ben affiatato con l'energico direttore della rivista fiorentina, di cui condivideva pienamente anche il cosmopolitismo.

Durante l'estate del 1875 De Gubernatis si reca a Parigi per partecipare ad un congresso geografico. Lo attendono Leger e Buslaev: "M. Bousslaïev qui est ici (5 rue de Chateaubriand) m'apprend votre prochaine arrivée à Paris. Connaissez-vous déjà notre capitale"?[42]

Leger è un preziosissimo informatore per De Gubernatis. Dalle sue lettere emergono frequentemente notizie bibliografiche, spesso su richiesta dello stesso De Gubernatis. Inoltre, Leger contribuisce a creare contatti fra De Gubernatis e studiosi e giornalisti slavi. Per esempio, c'è un'offerta della «Biblioteka Warszawska», a cui Leger si era abbonato proprio attraverso De Gubernatis con lo scopo di ottenere materiale per le "Notizie":[43] "La Revue de Varsovie: Biblioteka Warszawska m'envoie ses numéros et me prie de vous demander de lui renvoyer la Rivista à titre d'échange. Je m'empresse de vous transmettre cette commission".[44] Tale scambio era un'operazione già sperimentata e, come si è visto, simili iniziative erano molto congeniali a De Gubernatis, che le aveva tentate, infruttuosamente, anche in Russia. Nel caso della «Biblioteka Warszawska», De Gubernatis aveva trovato grande disponibilità da parte di uno dei redattori, lo storico Tadeusz Korzon, che aveva appoggiato calorosamente l'iniziativa di Leger e le sue "Notizie slave":

    Redakcja Biblioteki Warszawskiej

    Warszawa, le 8 novembre 1873

      Monsieur le Professeur,

    Selon Votre désir, exprimé dans la lettre du 23 octobre, le dernier numéro de la “Biblioteka Warszawska” du mois de novembre est déjà envoyé à M. Léger. C’est avec un grand plaisir, que nous avons appris la publication des Notices slaves dans Votre estimable Revue. Nous ne manquerons pas d’insérer dans le numéro prochain un avis aux auteurs polonais avec une recommendation d’envoyer leurs travaux à M. Léger.

    Agréez, Monsieur le Professeur, l’assurance de notre considération la plus distinguée

        Pour la Rédaction

    Votre très dévoué serviteur

    Thaddée Korzon[45]

Riguardo alla «Biblioteka Warszawska», è interessante un'altra lettera di Leger datata 19 novembre, probabilmente del 1875, in cui lo slavista si lamenta della difficoltà di tenersi aggiornato e ringrazia De Gubernatis per avergli fatto inviare la rivista polacca:

    Paris 19 Novembre

    Ci joint, cher Monsieur quelques notizie; je vous les enverrais plus longues et plus détaillées si j'étais moins occupé et si d'autre part mes correspondants s'appliquaient davantage à me tenir au courant. Malheureusement les Slaves sont fort négligents. [...].

    D'autre part je vous remercie pour la Bibliotheka Warszawska à laquelle j'emprunterai d'utiles renseignements. Le numéro contient précisément un éreintement de mon livre qui est le comble de l'absurdité et de la mauvaise foi. La Bibliotheka croit sur mon dos les Russes et les Slaves.C'est d'une insigne maladresse. Mille compliments affectueux

    L.Leger[46]

Fra De Gubernatis e Leger la fiducia è reciproca. All'inizio del 1876 questi gli propone di prendere parte ad un suo nuovo progetto, una «Revue internationale» di cui non possiedo altra informazione che non sia il nome.[47] Si tratta probabilmente della «Rivista internazionale britannica germanica slava ecc. di scienze lettere arti», fondata a Firenze nel marzo 1876 da C.V.Giusti, P.Fanfani e C.Pancrazi; De Gubernatis non vi prese mai parte, forse per la presenza dell'odiato Fanfani, ma la lettera di Leger fa supporre che egli fosse coinvolto nell'iniziativa; la sua inimicizia con Carlo Pancrazi, emersa quando questi alla fine del 1876 acquistò la «Rivista europea», potrebbe avere qualche relazione con questo episodio. Di fatto, è significativo che la «Rivista internazionale», a dispetto del fatto di definirsi "britannica germanica slava", di slavo espresse assai poco, come se appunto fosse venuto a mancare il responsabile di tale sezione.[48] Insomma, tale responsabile avrebbe dovuto essere, probabilmente, De Gubernatis o addirittura Leger.

In una lettera della seconda metà del 1876 Leger chiede a De Gubernatis di procurargli il maggior numero possibile di riviste slave per rilanciare la sezione slavistica della «Rivista europea»:

    [Paris, fine 1876]

    Cher Monsieur,

    Je vous envoie encore aujourd'hui des Notizie Slave. Malheureusement elles ne sont pas aussi complètes que je le voudrais. Il me manque, comme je vous le disais l'autre jour un certain nombre d'éléments. Je compte que vous me ferez envoyer plus de Revues (Il me faut notamment du Russe). Un mot de vous à ce sujet me fera plaisir. Je voudrais qu'à partir du 1[er] Janvier 1877 vous soyez au point de vue slave le mieux informé de l'Europe.

      Tout à vous

    L.Leger[49]

Il rinnovato entusiasmo di Leger per le "Notizie slave" era collegato ad alcuni piccoli indizi di interesse che si erano manifestati nel mondo della slavistica nei confronti della sua rubrica; nel fascicolo di ottobre 1876, Leger annunciava orgogliosamente ai lettori che

    Le journal croate Vienac (la Couronne) signale dans son dernier numéro les Notizie slave que nous publions dans cette Revue. Ces notices seraient encore beaucoup plus complètes si les auteurs et les éditeurs des pays slaves voulaient bien nous adresser toutes celles de leurs publications qui sont d'un intérêt général. Malheureusement leurs envois sont fort rares et beaucoup d'œuvres importantes ne nous sont connues que par le titre. Les auteurs et les éditeurs allemands sont beaucoup plus diligents à faire connaître leurs nouvelles publications.[50]

Come sottolineato nell'ultima frase, Leger si era creato dei contatti di altissimo livello nell'ambiente slavistico tedesco; in particolare, egli era in corrispondenza personale con Vatroslav Jagić, che aveva fondato a Berlino proprio in quegli anni (1875) lo storico «Archiv für slawische Philologie», la prima durevole rivista di slavistica. I lettori della «Rivista europea» poterono conoscere gli indici del secondo e del terzo fascicolo dell'«Archiv» attraverso la rubrica di Leger, che nel novembre 1876 commentava con soddisfazione che "le succés de l'Archiv für Slavische Philologie, grâce au zèle de son rédacteur en chef est désormais assuré".[51] La nascita di un modello autorevole e fortunato come l'«Archiv», la formazione di legami col mondo accademico germanico, la speranza di ricevere risonanza anche in ambienti slavi: forse tutto ciò incoraggiava Leger a ridare vigore all'idea originaria da cui era iniziata la sua collaborazione con De Gubernatis. Anche questo nuovo potenziale progetto, avanzato implicitamente tra le righe della lettera sopra citata, e che riecheggia l'idea di una rivista di slavistica, si scontra col destino della «Rivista europea», che presto passerà in altre mani, perdendo buona parte del suo carattere filoslavo. Anche Leger lascerà la «Rivista» e per questo motivo i contatti con De Gubernatis si interromperanno per diverso tempo e si rinnoveranno soltanto all'inizio del 1878: sarà lo stesso Leger a rifarsi vivo con buone notizie sulla propria carriera:

    Paris 5 rue de Laval

    10 Janvier 1878

    Voici bien longtemps que je ne vous ai donné de mes nouvelles; je vous envoie aujourd'hui ci jointe une grammaire russe dans laquelle j'ai tâché de faire entrer à côté de notions pratiques les résultats les plus clairs de la philologie slave.[52] [...].

    Vous avez appris je crois que j'ai èté nommé professeur titulaire de langue russe à l'École des Langues Orientales. C'est une situation dont j'ai lieu d'être fort satisfait. Mes élèves sont bien: nous faisons par semaine une leçon de slavon qui me permet de leur donner quelques notions de philologie slave. Vous voyez que j'ai réalisé le proverbe: Col tempo e con la paglia.[53] J'ai réussi à faire créer pour moi un enseignement qui n'existait pas et je suis certain qu'il me survivra.

    Donnez moi de vos nouvelles [...].

    L.Leger[54]

De Gubernatis approfitta senz'altro dell'occasione per rinnovare i contatti col collega francese. È il momento del Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, alla cui realizzazione Leger contribuisce indirettamente fornendo a De Gubernatis consulenza e indirizzi di conoscenti slavi a cui rivolgersi per avere notizie bio-bibliografiche sugli scrittori più importanti di ciascun paese. Vi si trovano nomi illustri, come quello di Franjo Rački e Václav Vlček. Ecco la lettera di Leger con l'elenco degli indirizzi utili per De Gubernatis:

    [s.l., s.d., Paris, 1878]

    Cher Monsieur,

    Votre entreprise sera excellente et personne ne pourra mieux la diriger que vous. Je suis charmé de figurer dans votre recueil et je tiens à vous donner une preuve de l'intérêt que j'y porte en m'inscrivant comme souscripteur. Faites moi seulement savoir quand et comment je devrai vous envoyer les 29 francs. Je suis tout prêt à vous aider pour les notices slaves. Si vous auriez sous la main une personne sachant le tchéque, il serait fort utile de vous procurer l'encyclopédie tchéque (Naučny Slovnik) 11 vol. in 8° (à 2 vol.) dans laquelle aucun contemporain distingué des Pays Slaves n'a été omis.

    En attendant voici je crois ce qu'il y a de mieux à faire.

    Envoyer une vingtaine de tableaux aux personnes savantes en les priant de les distribuer autour d'elles aux écrivains les plus sérieux de leur littérature.

    20 Ex. à M. le Chanoine Docteur Racki[55] président de l'Académie des Slaves méridionaux (Zagrabie: Agram)

    10 Ex. à M. Stojan Novakovich[56] bibliothécaire et membre de la Société des Sciences à Belgrade.

    20 exemplaires au président de la société royale des Sciences à Prague (on peut mettre l'adresse en allemand)

    20 à M. Vlček[57] directeur de la Revue Osvěta, (Ostrovní Ulica N.6) Prague. C'est la Revue la plus sérieuse de la Bohême.

    5 Exemplaires à M. J.E.Schmaler[58] à Bautzen (Saxe) pr la littérature serbe de Lusace.

    Ceci fait un peu plus que le 40 adresses que vous me demandez, mais si vous trouvez qu'il y a trop de personnages, je vous aiderai bien volontiers à faire un triage. Je vous offre même de corriger sur l'épreuve les notices consacrées aux slaves en question.

    Savez vous que Dragomanov est à Genève (librairie Georg) Il peut Vs adresser de bons articles sur les Petits-Russiens.

    J'indique déjà dans ma notice mon Histoire d'Autriche-Hongrie[59] qui va paraître dans 2 mois. Je désirerais beaucoup qu'elle fût traduite en italien. Vous en recevrez un des premiers exemplaires

        Mille amitiés

          Vostrissimo

    L.Leger[60]

Da una lettera successiva veniamo a sapere che Rački e Vlček risposero all'appello, accettando di contribuire all'opera.[61] A sua volta, Novaković diede un aiuto, ma soprattutto mise De Gubernatis in contatto con Stojan Bošković,[62] che diede il massimo contributo per la sezione serba del Dizionario.

Nel 1883 De Gubernatis, impegnato nella problematica creazione della «Revue internationale», si rivolse anche allo slavista francese nella speranza di ritrovare il valido collaboratore che Leger era stato negli anni '70. Ma nel novembre 1883 Leger scriveva al collega:

    Vous vous engagez-là dans une entreprise bien lourde et qui a contre elle bien des mauvaises chances. C'est une chose terrible que de fonder une Revue française l'on est à peu près certain d'y manger beaucoup d'argent. Je voudrais être des votres comme souscripteur & collaborateur, mais il m'est bien difficile — sinon impossible — de m'engager à vous apporter de l'argent et des articles [...]. J'ai deux volumes sous presse (La Save, le Danube, et le Balkan[63] et Nestor),[64] j'écris dans la Nouvelle Revue, la Bibliothèque Universelle, la Revue Historique, Critique, le Télégraphe, le Журналъ Министерства Народ. Просвещенія. Quand votre Revue paraîtra je lui donnerai volontiers quelque chose, si j'ai l'occasion d'un article intéressant. Mais il serait très téméraire de vous promettre d'avance une collaboration régulière.[65]

Evidentemente, Leger non si fidava troppo del nuovo progetto di De Gubernatis o non nutriva più interesse per una rivista italiana. D'altra parte, si erano accresciuti i suoi impegni accademici, la cui importanza era ormai ufficialmente riconosciuta. Comunque, nel 1885 propose al collega di pubblicare sulla «Revue internationale» la lezione inaugurale del suo corso al Collège de France:

    SOCIÉTÉ HISTORIQUE Paris, le 10 Mars 1885

    CERCLE St-SIMON 157 Boulevard st.germain

    215, Boulevard St-Germain

    Mon cher collègue et ami,

    Je vous prie d'abord de vouloir bien prendre note de ma nouvelle adresse. Vous avez sans doute appris par les journaux que je viens d'être nommé professeur de langues et littératures slaves au Collège de France. Je vous ai promis de collaborer tôt ou tard à votre Revue internationale. Je songe, si cela vous convient, à vous donner ma première leçon; elle formera environs 2 feuilles in 8°: elle traitera de l'histoire de la chaire de Mickiewicz et des destinées du monde slave de 1840 à 1885. Qu'en pensez-vous?

    Je n'ai pas oublié que je vous ai donné en 1874 ma première leçon du Cours de langue Russe de l'École des Langues Orientales et que cette leçon a été accueillie avec intérêt. La leçon du Collège de France sera encore plus intéressante pour un public cosmopolite comme le vôtre.

    Qu'en pensez-vous? [...].

    L.Leger

    Nota Ma première leçon aura lieu vers le 15 Avril et pourrait paraître dans le n° de la Revue qui suivra cette date.[66]

Questa volta la lezione di Leger non fu pubblicata in Italia, e con ciò si chiude il bel capitolo della collaborazione fra De Gubernatis e lo slavista francese, una delle più vivaci e fertili del periodo d'incubazione della slavistica italiana. La sezione slava della «Rivista europea», coordinata in buona parte da Leger, ma ancora di più i progetti per sperimentare un foglio specialistico, in un altro momento avrebbero senz'altro dato un impulso forte agli studi slavi nel nostro paese; ma il 1873 era troppo presto. De Gubernatis anticipava i tempi e in binomio con Leger raggiunse il massimo livello dei suoi interessi slavistici.

  1. Cyprien Robert ereditò la cattedra di Mickiewicz al Collège de France nel 1845 e la tenne fino al 1857.
  2. Cfr.G.Abensour, Louis Léger: cent ans après , in «Slovo», Paris, 1978, N.1, pp.25-32.
  3. Cfr.F.de Labriolle, op.cit. , pp.5-15.
  4. Per esempio, egli curò la prima edizione francese dell' Evangeliario di Reims: L'Évangéliaire slavon de Reims, dit: Texte du Sacre , éd. fac-similé en héliogravure, Reims et Prague, 1899; vedi anche L.Léger, Notes complémentaires sur le Texte du Sacre (évangéliaire slave ), Reims, 1901; ed è sua la prima traduzione francese della Повесть временных лет ( Cronique dite de Nestor , Paris, 1884; inoltre, Leger è autore di diversi volumi di studi slavi ( Études slaves, voyages et littératures , Paris, 1875; Nouvelles études slaves , Paris, 1880-1886, 2 voll.; Études de mythologie slave , Paris, 1895-1897, 3 voll.; ecc.).
  5. La prima tesi di tema slavo tenuta alla facoltà di lettere della Sorbona; ben due i temi: De Nestore rerum russicarum scriptore (pubblicata con la traduzione della Повесть временных лет nel 1884) e Cyrille et Méthode, étude historique sur la conversion des Slaves au Christianisme , subito pubblicata (Paris, 1868), primo contributo dell'Europa latina alla problematica cirillo-metodiana (vedi М.Райкова; Леже, Луи , in AA.VV., Кирило-Методиевска енциклопедия , т.2, София, 1995, рр.514-517).
  6. Desumo queste notizie biografiche dai citati lavori di Labriolle e Abensour, che a loro volta si rifanno all'autobiografia di Leger, Souvenirs d'un slavophile , Paris, 1905.
  7. "Gazzettino bibliografico straniero": Le Monde Slave par Louis Leger, in «Riv.eu.», ago.1873, p.624.
  8. ibid. , p.625.
  9. ibid.
  10. "Notizie lett. straniere": Serbia , in «Riv.eu.», ago.1873, pp.630-632.
  11. Si riferisce all'articolo di M.Dragomanov Il movimento letterario ruteno..., cit. , pubblicato sulla «Riv.eu.» nel 1873.
  12. L.Leger, Paris, 20 Août [1873], BNF, cart.DG, 75,11.
  13. Sono le prime "Notizie letterarie slave", che si pubblicano sulla «Riv.eu.» nell'ottobre 1873.
  14. Leger, Paris, 15 Sept. 73, BNF, cart.cit.
  15. L.L., "Notizie letterarie slave", in «Riv.eu.», ott.1873, p.408.
  16. Non ho finora potuto trovare le lettere di De Gubernatis a Leger, che non sono catalogate e verosimilmente giacciono nell'archivio dell 'École des langues orientales o in quello del Collège de France a Parigi (sono debitore di questa informazione alla professoressa Antonia Bernard del Collège de France ).
  17. Leger, 24 Sept. 73, BNF, cart.cit.
  18. Non se ne fece niente: gli impegni accademici di Leger iniziarono prima che si fosse realizzata questa opportunità.
  19. La rivista polacca con cui la «Riv.eu.» era entrata in contatto già in precedenza.
  20. Leger, Paris, 6 Oct.1873, BNF, cart.cit.
  21. Vedi W.Zeil, Slawistik in Deutschland , Köln-Weimar-Wien, 1994.
  22. Paul Regnaud (1838-1910), orientalista francese.
  23. La Zoological Mythology, tradotta in francese come Mythologie Zoologique, ou les légendes animales , par A.De Gubernatis, traduit de l'anglais par Paul Regnaud, Paris, 1874, 2 voll.
  24. Leger, [nov.1873], BNF, cart.cit.
  25. Riportato nelle "Notizie lett. slave" del dic.1874, pp.209-213. Al congresso archeologico Leger partecipò come inviato francese. Ho già ricordato quale fosse l'importanza del congresso e quanta rilevanza gli concesse la «Rivista».
  26. Leger, Paris, [dic.1873], BNF, cart.cit.
  27. L.L., "Notizie lett: slave", in «Riv.eu.», nov.1873, p.597.
  28. Cfr. Id., dic.1873, pp.198-201.
  29. L.L., "Notizie lett. slave", in «Riv.eu.», giu.1874, pp.204-205.
  30. L.Leger, "Mondo Slavo: Notizie letterarie", in «Riv.eu.», apr.1876, p.400.
  31. Id., set.1876, p.186.
  32. Id., rispettivamente lug.1876, pp.377-380, e set.1876, p.187-189.
  33. Leger, Paris, 6 Décembre 1874, cart.cit. .
  34. L.Leger, La langue russe , in «Riv.eu.», gen.1875, pp.284-294.
  35. ibid. , p.284.
  36. ibid. , p.286.
  37. Aleksander Borejko Chodźko (1804-1891), poeta, orientalista e slavista polacco; come già detto, dal 1857 al 1883 fu prof. di lingue e letterature slave al Collège de France .
  38. Boborykin, Vienna, 8 Gennaio, 75, BNF, cart.cit.
  39. Op.cit.
  40. Leger, Paris, 22 mars 75, BNF, cart.cit. La recensione del libro è inserita nelle "Notizie lett. slave" di lug.1875, pp.386-390.
  41. Id, Paris, 4 Juin 1875, ibid.
  42. Id., Paris, 4 juillet [1875], ibid,
  43. Vedi lett. del 6 ott.73, cit.
  44. Leger, Paris, 15 mai 1876, BNF, cart.cit.
  45. T.Korzon, Warszawa, le 8 novembre 1873, BNF, cart.DG, 71,43.
  46. L.Leger., Paris, 19 nov. [1875?], ibid.
  47. «Je serai heureux de pouvoir vous aider dans votre entreprise de Revue internationale . Je crois qu'il faut un peu attendre: car en ce moment la politique absorbe entièrement l'attention de notre public» (Leger, Paris 18 Février 1876, BNF, cart.cit.).
  48. Nel primo semestre di esistenza, la «Rivista internazionale» tocca la slavistica solo con una traduzione anonima di un racconto di Turgenev: Fausto. Racconto in nove lettere di Ivan Turghéneff, 1876, N.3, pp.85-91 e N.4, pp.110-117.
  49. Leger, lett. s.l., s.d. [Paris, fine 1876], BNF, cart.cit. Cfr. Leger, [Paris, 5 rue de Laval, 1876], ibid. : «On me demande de differents côtés d'agrandir mes Notizie . Combien de pages pourrais-je leur consacrer au maximum »?
  50. L.Leger, "Mondo Slavo: Notizie letterarie", in «Riv.eu.», ott.1876, p.371.
  51. L.Leger, "Mondo Slavo: Notizie letterarie", in «Riv.eu.», nov.1876, p.562. Gli indici dell'«Archiv» stanno nella stessa rubrica nei fascicoli di ago.1876, pp.588-589 e nov.1876, pp.561-562.
  52. È la 4. ed., curata da Leger, di un'opera di C.P.Reiff, Grammaire française-russe , Paris, 1878.
  53. "Col tempo e con la paglia maturano le nespole..."
  54. Id., Paris, 10 Janvier 1878, ibid.
  55. Franjo Rački (1828-1894), storico, uno dei più illustri intellettuali croati dell'800, ideologo dell'unità degli slavi meridionali e primo presidente della Accademia delle scienze e delle arti di Zagabria.
  56. Stojan Novaković (1842-1915), slavista serbo, prof. di storia della letteratura slava meridionale alla Velika Škola di Belgrado, dir. della Biblioteca e del Museo Nazionale Serbo.
  57. Václav Vlček (1839-1908), scrittore ceco, fondatore della rivista «Osvěta».
  58. Johann Ernst Schmaler (Jan Arnošt Smoler, 1816-1884), slavista tedesco membro della minoranza soraba, studioso e grande divulgatore della cultura e letteratura soraba attraverso riviste, libri e attività politica (per una biografia, vedi AA.VV., Allgemeine Deutsche Biographie , B.31, Leipzig, 1890, pp.617-619; vedi anche L.L., "Notizie lett. slave", in «Riv.eu.», giu.1874, pp.204-205).
  59. Paris, 1879.
  60. Leger, s.l., s.d. [Paris, 1878], BNF, cart.cit.
  61. «Je vois avec plaisir que mes amis M.M.Rački et Vlček ont répondu à votre appel». (Leger, Carte postal, Paris, 27 Mars 79, BNF, cart.cit.)
  62. Stojan Bošković (1833-1908), storico e politico liberale serbo, dal 1875 al 1879 ministro della pubblica istruzione.
  63. L.Leger, La Save, le Danube et le Balkan, voyage chez les Slovènes, les Croates et les Bulgares , Paris, 1884.
  64. Cronique dite de Nestor , cit.
  65. Leger, Paris, le 6 Nov.1883, BNF, cart.cit.
  66. Id., Paris, le 10 mars 1885, ibid.
На Растку објављено: 2008-06-30
Датум последње измене: 2008-06-30 17:53:07
 

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